Appuntamenti dedicati alle dolci note della musica classica a cui potrete assistere all'interno delle chiese del borgo, che apriranno le loro porte a tutti gli amanti della buona musica.
Giovedì 31 luglio
Concattedrale di Santa Caterina di Alessandria, Piazza della Libertà, ore 19.00
Trio Azura - I trii con pianoforte di Haydn, Mozart, Šostakovič
Duncan McDougall Violino - Yejin Hong Violoncello - Yanfeng Bai Pianoforte
Un dialogo vibrante tra epoche, stili e passioni: il Trio Azura, giovane ma già affermata formazione cameristica, è nata nel 2022 al Colburn Conservatory of Music di Los Angeles. Composto da Duncan McDougall al violino, Yejin Hong al violoncello e Yanfeng (Tony) Bai al pianoforte, il Trio incarna una nuova generazione di interpreti che unisce rigore tecnico, freschezza espressiva e una profonda sensibilità musicale.
Il programma si apre con l’equilibrio luminoso del Trio n. 45 di Haydn, dove la scrittura classica lascia spazio a una sorprendente vitalità. Segue il tormento giovanile del Trio op. 8 di Šostakovič, composizione intensa e intima, specchio di un’anima inquieta. A chiudere, il monumentale Trio op. 66 di Mendelssohn: slancio romantico, melodie travolgenti e un intreccio cameristico di rara energia.
Premiati con il Gran Premio e la Medaglia d’Oro al Fischoff National Chamber Music Competition, il Trio Azura è stato applaudito in importanti festival internazionali, come l’Accademia Chigiana di Siena e l’ARD di Monaco. La loro musica è un viaggio emotivo, sospeso tra radici e futuro, capace di toccare corde profonde e risvegliare l’immaginazione. Con Azura, la musica da camera si rinnova, senza perdere la sua voce più autentica.
martedì 5 agosto
Chiesa del Suffragio, ore 21.30
Bizzarrie nel regno d'Asburgo - Le melodie Borboniche
Fabio Bonizzoni - Organo
Un programma che mette a confronto le arditezze della scuola napoletana con la relativa semplicità e, vorremmo quasi dire, popolarità della scrittura francese. Ma che vuole farci riflettere sul fatto che, in fondo, la cultura di un popolo e la sensibilità dei suoi artisti sono più forti delle dominazioni cui sono sottoposte. La Napoli asburgica, quella del XVII secolo per intenderci, non è in fondo così dissimile musicalmente da quella borbonica di un secolo dopo. Mentre il linguaggio francese, almeno fino alla rottura causata dalla Rivoluzione, ha una coerenza interna fortissima.
mercoledì 6 agosto
Concattedrale di Santa Caterina di Alessandria, Piazza della Libertà, ore 21.30
Come il bue si trasformò in usignolo - La nascita del violoncello virtuoso
Agnieszka Oszanca Violoncello - Fabio Bonizzoni Clavicembalo
Il violoncello entrò nel mondo della musica alla fine del XV secolo. Per molti decenni servì principalmente come strumento basso d'accompagnamento. Tuttavia, nel XVII secolo, iniziò a guadagnare popolarità.
All'epoca, i virtuosi più ammirati tra gli strumentisti ad arco erano i violinisti e i gambisti, mentre i violoncellisti dovevano ancora dimostrare di essere loro pari. Per farlo, dovevano mettere in mostra non solo le qualità cantabili del violoncello, ma anche la loro abilità di eseguire senza sforzo passaggi di pura agilità. Per questo motivo, iniziarono a esplorare tutte le possibilità tecniche dello strumento. Questa abilità tecnica dei nuovi virtuosi del violoncello richiese un repertorio solistico più impegnativo.
Come tutti gli artisti, questi violoncellisti, spinti dalla natura umana e dal proprio ego, cercavano di attirare l’attenzione, anche se non sempre era facile! Il violoncello infatti era ancora fortemente associato al suo ruolo di accompagnamento e incarnava il senso di profondità e gravità, caratteristiche che, di solito, non evocavano l'idea di piacevole intrattenimento. Tuttavia, col tempo, il violoncello si elevò al pari del violino, mentre la viola da gamba scomparve dalla scena musicale, aspettando quasi due secoli che il movimento di rinascita della musica antica la riportasse nelle sale da concerto.
Si dice che, dopo aver ascoltato il celebre violoncellista Jean-Louis Duport, Voltaire abbia esclamato: "Signore, mi fate credere nei miracoli; trasformate il bue in usignolo". Con questo obiettivo vi presentiamo un programma di musiche di alcuni dei più grandi violoncellisti virtuosi del XVIII secolo - visionari che intrapresero un viaggio per dimostrare che il loro strumento non era meno degno del violino o della voce umana.